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Ci sono libri – che non rivoluzioneranno la storia della letteratura – la cui lettura è una garanzia non solo del prezzo. È il caso di Goditi il problema, libro di debutto di Sebastiano Mauri, per i tipi di Rizzoli. Martino Sepe, ragazzino alla scoperta della propria sessualità, sembra sapere fin da subito quel che per molti è un mistero. Lui ha le idee chiare: «Non sarò mai omosessuale», ha promesso a se stesso, gettando nel laghetto l'adorata Barbie, feticcio sacrificato sull'altare di una normalità irraggiungibile. Cosa per lui ancor più difficile dal momento che il contesto familiare – fatto di tanti soldi e di genitori blasé con pose iconoclaste da radical chic della provincia lombarda – evidentemente non lo aiuta.
Certo Martino ha dalla sua la possibilità di viaggiare nei luoghi più cool, circondarsi di donne fantastiche, convincendosi d'amarle, per poi scoprire che Alejo è molto meglio di Eva e delle modelle che gli stanno appresso. Perché «l'amore è qualcosa che si fa, non quel che si è». Quanto al lavoro, l'apprendistato da assistente di Lance Myfair – sadico produttore cinematografico, «uno che non ha mai fatto un fiasco», in grado di schiavizzare persino le più acclamate stelle del cinema d'oltreoceano – gli rivelerà tutto il peggio di uno star system ipocrita e invivibile. Poi, quando il suo capo lo licenzia, Martino, ormai avvezzo alla frequentazione di saune gay e rapporti occasionali ad alto rischio in una New York dove il tutto permesso infine annoia, si mette alla ricerca del grande amore.
Gli esiti saranno esilaranti. Una storia gay sospesa a metà fra grande metropoli e provincia, narrata in prima persona con un tal grado di ironia da render leggeri anche i passaggi più complicati di un giovane tormentato alla scoperta del sé e dei perché della vita. A far la differenza su una trama dai risvolti qualche volta ingenui (come il riapparire della Barbie) è il ritmo incalzante con azzeccati colpi di scena di questo "inno a godersi la vita", scritto con penna veloce e dalla fruizione fedele al titolo. Per l'appunto, quello di Mauri è un debutto davvero godibile.

 

come godersi la vita by stefano biolchini, il sole24ore 2012