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Sentite come suona bene, come invita a leggere: Goditi il problema. Senza quell’inutile punto esclamativo che spesso l’imperativo implica. Ma se viene coniugato da un verbo come godere l’imperativo non impera, ma invita. Al piacere, ovviamente, al piacere della lettura e , in questo caso, della risata.
In questo romanzo d’esordio di Sebastiano Mauri c’è molta spensieratezza, come il sottotitolo che vedete nella copertina qui sotto sottolinea: La commedia indiavolata di un single seriale a un passo dalla monogamia.
Il protagonista si chiama Martino e lo conosciamo mentre si sveglia in un letto accanto a un uomo e a una donna, dei quali non ha nessuna idea chi siano. Il tutto in un appartamento newyorchese. È l’occasione buona per ripercorrere in modo spensierato la sua ancora giovane vita. Nato in una ricca famiglia milanese ha avuto un’educazione libera – ogni sera a cena nella grande e caotica villa in cui è cresciuto alle porte di Milano arrivava molta gente strana, eccentrica e divertente – che gli ha permesso di colvitare un’intelligenza brillante antidoto a ogni banalità.
E così, riflettendo, si rende conto che bisogna godersela. Superare i naugrafi sentimentali del passato per lasciarsi andare con un uomo di cui si sta innamorando senza misura. Sebastiano Mauri, 40 anni, artista visivo, cittadino del mondo è il miglior debuttante del 2012. Godetevelo (senza punto esclamativo, ma con molto piacere). 

godetevi sebastiano mauri by pietro cheli, amica 2012