asas

Mrs Fairytale (Timi) vive nella sua casa perfetta con vista metropoli e Grand Canyon. Siamo negli Anni Cinquanta, durante i strombazzati  Tranquilised Fifties: l'epoca che ha consacrato la casalinga frustrata, pronta a nascondere, dietro il giardino rigoglioso o sotto il tappeto, le magagne di una quotidianità affatto idilliaca. Anzi. 

Il mondo di Mrs Fairytale è abitato da: un marito violento, Stan (Sergio Albelli); una vivace amica di sventura, dalla bellezza mozzafiato quanto un'attrice di un film di Hitchcock, Mrs Emerald (Lucia Mascino); e l'adorata/o Lady, il barboncino imbalsamato capace di tirarla fuori dai guai, quando il panico si fa sovrano, azzerando le probabilità di riuscita.

A completare il quadro dei personaggi di questa divertente commedia,  applaudita anche al Torino Film Festival, ci sono i gemelli Ted, Tim e Glenn (interpretati da Luca Santagostino). Fisicamente identici, ma dotati di caratteri diversi e agli antipodi: da Ted, impacciato a relazionarsi con il gentil sesso, a Tim, disinvolto ballerino bisex di mambo.

Mrs Fairytale, scopriamo, è una transgender in crisi, (neanche troppo) condizionata dallo scandalo sociale. Nonostante la madre (Piera Degli Esposti) non perda occasione di ricordarle la brutalità riservata a una donna single, Mrs Fairytale non può rimanere sorda al suo corpo che cambia, in direzione opposta. Per la prima volta, si scopre inebriata dalla felicità: l'abito più bello è proprio quello fatto su misura.

Favola è un gioioso omaggio all'Età d'oro del cinema hollywoodiano: dalle anestetizzanti commedie con Doris Day, la mitica ragazza della porta accanto, al drammatico capolavoro di Un tram che si chiama desiderio (1951), fino ad approdare al piano criminale ordito dalla femme fatale, una costante sui generis, del noir d'epoca.
La visuale del Grand Canyon sembra volersi ancorarsi a un'altra pietra miliare nella storia del cinema: Thelma & Lousie (1991) di Ridley Scott.

Il cinema ha una vocazione primaria, di intrattenimento e meraviglia, quest'ultima intesa come spinta a superare l'orizzonte angusto dei propri limiti. E Favola soddisfa entrambe le premesse: grazie alla mostruosa performance degli attori e al, meritato, lieto fine.

favola dal teatro al cinema by carla paulazzo